Risale alla fine del secolo XIX (quasi certamente 1890) la creazione di questo particolare ‘congiunto’ di bambole russe, e la particolarità che le ha rese famose in tutto il mondo è certamente la loro caratteristica di essere ‘contenute’ una nell’altra, purchè siano sempre in numero dispari (ancora oggi non se ne è spiegato il motivo). Sono coloratissime, tranne rare eccezioni sono raffigurate tutte con la stessa espressione, e spesso vengono ritratte con anfore, vasi o calici in mano, che invece possono variare di forma o grandezza tra una e l’altra bambola della stessa famiglia.
C’è chi afferma che siano stati i Giapponesi i primi a costruire Matrioske, sostenendo che i profili dei volti più frequentemente raffigurati sono in prevalenza asiatici e che è palese quindi una stretta relazione con la figura della loro Geisha; questa teoria cozzerebbe però con la certezza, che invece si ha, che siano stati i russi i primi a concepire un sistema di ‘inscatolamento’ multiplo per conservare oggetti, e che è quindi da attribuire a loro la paternità di questa affascinante arte.
Origine della Matrioska
Già prima del 1890 si erano in un certo senso viste opere artigianali basate sullo stesso principio di ‘contenerne’ altre, ed un esempio di questa particolare arte manuale potrebbe essere ‘l’Uovo Fabergè’, commissionato ad alcuni artigiani francesi direttamente dallo Zar di Russia e dalle più potenti famiglie aristocratiche di quell’epoca; all’interno di questa meravigliosa creazione artigianale, completamente fatta, adornata e decorata a mano, si può infatti vedere un nucleo centrale (il tuorlo dell’uovo) che a sua volta contiene altri oggetti (in questo caso una gallina ed un altro uovo più piccolo con al suo interno una corona).
Altre teorie ancora attribuiscono la creazione della prima Matrioska a Serguei Maliutin, un modesto pittore moscovita di bottega il quale, ispirato da un gioco di bambole giapponesi che rappresentava le sette divinità della fortuna (Shichi Fukujin), iniziò a pensare alla creazione di un gioco per bambini fatto in un certo senso ‘ad incastro’, per un totale di una decina di pezzi di grandezza decrescente.
Come si fabbricano queste bambole russe
E’ generalmente l’albero di Tiglio, particolarmente sviluppato nelle regioni a clima temperato dell’emisfero Nord, ad essere utilizzato per fabbricare Matrioske; le sue grandi qualità di leggerezza e testura molto fine ma allo stesso tempo resistente, risultano infatti essere fondamentali per il tipo di lavorazione a cui verrà poi sottoposto. Prima di dare inizio a qualsiasi tipo di opera, il legno deve trascorrere un periodo di circa 18-24 mesi in essiccazione, continuamente controllato da maestri falegnami che non possono fare altrpo che ridurlo in blocchi più maneggevoli e verificarne la conservazione delle caratteristiche durante il processo.
Martello, scalpello, ed un tornio, sono gli attrezzi che l’intagliatore utilizza per la creazione dei suoi modelli di Matrioska; si inizia a creare la bambola di dimensione minore (che è tra l’altro l’unica ad essere intera), e si prosegue man mano con quelle più grandi, ai bordi delle quali verrà però intagliato un bordo che si incastra perfettamente con la sua parte superiore, garantendo in questo modo una buona chiusura del pezzo.
Curiosità sulla matrioska
Le Matrioske più grande che si possano osservare in giro per il mondo si trovano nella città cinese di Manzhouli, la cosiddetta ‘croce dei mondi’; esse misurano 30 metri in altezza, hanno un diametro di circa 20 metri, e sono situate alla frontiera tra Russia e Mongolia, motivo per cui i disegni di cui esse sono adornate hanno come soggetto tre bambine: una mongola, una cinese, ed una russa, proprio a testimoniare antiche amicizie.
Essendo ovviamente tali le dimensioni, si può dedurre che esse non sono però ‘ad incastro’, ovvero non racchiudono altre bambole al loro interno, si tratta infatti solo di dipinti realizzati su grandi blocchi di pietra, e non avrebbe potuto essere altrimenti. La più grande invece tra le composizioni di ‘Matrioska multipla originale’ è costituita da ben 75 bambole, raffigurate in differenti pose, e con oggetti di vario genere tra le mani o in braccio.
Matrioska come gioco di apprendimento
Colori, forme, grandezze diverse, contribuiscono senza dubbio a favorire il processo di apprendimento dei bambini, e questo lo si può notare ancora oggi con i vari giochi ad incastro super colorati come ad esempio rompicapo, puzzles o per l’appunto mosaici con pezzi in legno leggero ed atossico.
La loro grande maneggevolezza e l’allegria che trasmettono i colori vivaci e le espressioni dei volti su di esse raffigurati, hanno fatto diventare le Matrioske uno dei giochi preferiti dei bambini specialmente nei paesi asiatici e nel nordest europeo, dove sono state addirittura introdotte nelle scuole materne per far si che i bambini familiarizzino più rapidamente con il concetto di un oggetto grande che è capace di contenerne uno più piccolo, cosa che senz’altro tornerà loro molto utile man mano che crescono.