L’Agente immobiliare è la figura professionale che si occupa della concretizzazione di contratti di compravendita e di locazione tra una parte acquirente ed una venditrice nel primo caso, e tra un locatore ed un inquilino nel secondo. Questa attività professionale è stata definitivamente regolamentata in Italia nel 1989 con la legge numero 39 e successivi decreti, anche se, nel panorama immobiliare, esistono tuttavia altre figure che svolgono lo stesso mestiere senza possedere i requisiti richiesti per farlo.
Un Agente immobiliare professionista deve essere diplomato, aver frequentato uno specifico corso di formazione ufficialmente riconosciuto dalla Regione in cui egli esercita la professione, iscritto al Registro Imprese, e deve inoltre avere un codice REA (Repertorio Economico Amministrativo), rilasciato dalla Camera di Commercio e ciò perché, come vedremo più avanti, un Agente professionista non deve solo essere un esperto di beni immobili e valutazioni, ma deve anche avere una buona preparazione su tutto quello che riguarda le banche, i mutui, le ipoteche, ed i diritti legali sia della parte venditrice che di quella acquirente.
Come lavora un Agente immobiliare professionista?
La prima cosa che fa un Agente immobiliare professionista è quella di andare in giro a piedi a fare la zona, ovvero passeggiare nella sua zona di competenza e rastrellarla da cima a fondo per cercare notizie fresche su appartamenti, garages, locali o attività commerciali che si vendono o si cedono in affitto. Un buon Agente svolge questo tipo di ricerca conoscendo la gente che vive, lavora, o semplicemente frequenta la sua zona di competenza, e che quindi potrebbe essere in possesso di informazioni preziosissime e ‘dritte’ che potrebbero in breve tempo trasformarsi in una vendita e quindi in soldi.
Una volta ricevuta la ‘soffiata’ da parte di qualche amico informatore, l’Agente immobiliare fissa un appuntamento con il proprietario dell’immobile, visiona il bene in questione, ed effettua una valutazione dello stesso, stabilendo di comune accordo con chi vende un giusto prezzo di mercato al quale pubblicizzare il bene; si compila quindi un contratto vincolante (che può essere in esclusiva o semi-esclusiva), che lo autorizzi a proporre l’affare e ad iniziare il tran tran delle visite, durante le quali accompagnerà le persone interessate e darà loro tutte le informazioni sul bene da visionare.
Differenza tra Agente immobiliare e Procacciatore
Purtroppo non tutti coloro che si interessano di compravendita di immobili seguono questa trafila ottenendo un titolo valido e riconosciuto dalla legge per farlo, e ciò per certi versi potrebbe anche essere abbastanza comprensibile se soltanto si pensa ai tanti obblighi fiscali previsti per iniziare l’attività essendo regolarmente inquadrati a norma di legge. Sappiamo bene che tipo di paese è il nostro, conosciamo ormai le continue e vistose contraddizioni che l’Italia è capace di offrire a livello giuridico e legislativo, per non parlare poi della atavica lentezza burocratica per la quale siamo ormai famosi nel mondo intero.
Ed ecco che, prima ancora della nascita ufficiale della figura di Agente immobiliare troviamo, fin dal primo secolo d.C. il cosiddetto sensale a mercanteggiare con beni immobiliari; il termine deriva dall’arabo simsar, che vuole descrivere una persona in grado di svolgere attività di intermediazione di qualsiasi genere, dall’immobiliare, al matrimoniale, agli affari commerciali in generale. Per dirlo in altri termini, oggi il sensale si fa chiamare Procacciatore, veste in giacca e cravatta, è sempre presente in zona, elabora dei contratti ‘personalizzati’, e conclude affari senza possedere alcun requisito legale per poterlo fare.
Trattamento economico di un Agente immobiliare
Come tutti i liberi professionisti iscritti all’Albo Professionale per gli Agenti di Commercio, l’Agente immobiliare, una volta portata a termine la transazione e completati tutti i passaggi obbligatori da essa previsti, come il compromesso d’acquisto, il rogito notarile, l’eventuale approvazione da parte della banca circa la concessione di un mutuo ovemai richiesto, incassa le sue belle provvigioni sulla mediazione effettuata; l’aliquota provvigionale di un Agente immobiliare può variare a seconda della sua area vendite, dell’agenzia immobiliare per la quale egli lavora, o perché concordata previamente con le parti (nel caso in cui abbia dovuto ridurla per concludere l’affare).
Normalmente sia la parte venditrice che quella acquirente devono riconoscere una percentuale all’Agente per il lavoro svolto, d’altra parte probabilmente senza il suo intervento non avrebbero mai concluso l’affare; tale compenso sarà ovviamente assoggettato a tutte le tassazioni previste dalla legge (che sono molte, e pesantissime), ed è proprio per questo che ancora oggi esistono sensali e procacciatori, ma questa è l’Italia, facciamocene una ragione.