Il progresso tecnologico insieme con il rapido sviluppo che tutte le attività ed i settori legati all’economia hanno avuto e continuano ad avere, ha fatto si che, specie nelle grandi aziende o catene di produzione, si sia profilata una nuova figura professionale, il lavoratore ‘multitask’, ovvero quello che si occupa di diverse cose contemporaneamente, senza per questo essere considerato un superficiale; intendiamoci, bisogna già partire dal presupposto che una persona abbia le capacità e le qualità per poterlo fare in modo corretto e professionale, poi con qualche corso di formazione e tanto impegno i risultati dovrebbero arrivare abbastanza rapidamente
Muoversi rapidamente e sapersi districare in scioltezza ed efficacemente tra due o più problematiche sorte contemporaneamente è il requisito base di chi ambisce ad un posto di ‘fac totum’ d’impresa, e più si è spigliati, veloci, essenziali, e contundenti, più si hanno buone possibilità di essere scelto tra i vari candidati, anche se magari non si ha una laurea e nemmeno anni di esperienza come programmatore web.
Funzionamento del cervello di una persona tuttofare
Avere la capacità di essere completamente ‘multitasking’, e di riuscire a portare a termine le proprie missioni in modo completamente perfetto e senza errori di alcun tipo, è pura utopìa; una relazione del Consiglio Nazionale di Sicurezza degli Stati Uniti d’America lo spiega infatti con molta chiarezza, affermando che è certamente possibile che il nostro cervello possa provvedere a risolvere più situazioni complicate, ma che per farlo bene dovrà stabilire necessariamente una scala di valori, affidare agli stessi un ordine prioritario di elaborazione, altrimenti la cosa provocherebbe danni seri non solo per il dipendente, ma per la stessa azienda che lo ha assunto.
Se poi pensiamo che qualsiasi lavoratore comune si sveglia magari anche due ore prima di timbrare il cartellino, che forse è reduce da uno di quegli ingorghi colossali che paralizza tutta la città, che sa di essere atteso in sala riunioni dove nel giro di pochi minuti sarà richiesta la sua opinione su una problematica che gli è stata recapitata a mezzo e mail soltanto mezz’ora prima, ovvero mentre cercava disperatamente un posto per parcheggiare la sua auto senza rischio di multe, potremmo iniziare ad avere forse un’idea di come funzioni il suo cervello.
Vantaggi del multitasking
Prendendo atto che lavorare in modalità multitasking potrebbe sicuramente dare l’impressione di risparmiare tempo, di aumentare la produttività, di sentirsi maggiormente responsabili dei compiti da portare a termine, c’è da dire che, anche in questo caso, esistono teorie molto contrastanti tra loro.
Trattati come quello del ‘Wired Science’ hanno affrontato questa tematica in modo molto dettagliato ed attento, e ne è venuto fuori un assunto molto significativo; l’efficacia del lavoro in modalità multitasking è molto più bassa rispetto a quella riscontrata in un lavoro svolto invece in modo settoriale, ovvero affidando a ciascun responsabile di area o settore le sue rispettive mansioni di cui sarà lui il solo gestore. Per di più, a fare la loro parte, ci sono anche i cosiddetti ‘rumori di fondo o disturbi acustici’, sicuramente in maggior percentuale quando si lavora in gruppo, cosa inoltre assai distrattiva.
Quali svantaggi può portare?
A quanto pare i vantaggi del lavoro multitasking sono davvero pochi, e generalmente sono tutti di breve durata o destinati comunque a svanire poco a poco se questa tecnica non la si affronta con l’ausilio di professionisti del settore; un crescente stress con relativa apparizione di rosacee della pelle o dermatiti varie dovuto senz’altro alla continua tensione alla quale si viene sottoposti, un maggior rischio di errori che potrebbero essere causati come abbiamo visto da rumori di fondo più alti e maggiori possibilità di distrarsi lavorando in gruppo, notevole riduzione delle capacità di memoria nelle azioni che si compiono (come dimostrato da ricercatori dell’Università della California), sono invece tutti svantaggi certi ai quali si potrebbe andare incontro nell’impostare un’azienda su questo tipo di modello, finanche la qualità del lavoro svolto non migliorerebbe e resterebbe sempre a ridosso della sufficienza, come d’altra parte è plausibile che sia.
Efficienza nello svolgere più compiti
Come già accennato è assolutamente impossibile che prestiamo la stessa identica attenzione a più cose contemporaneamente, e totalmente inesatto affermare che, a lungo andare, l’impostazione ‘multitasking’ di una azienda ripaghi nel tempo; ovviamente poi, come in quasi tutte le cose, ci sono alcune eccezioni, e riguardano magari ‘piccole mansioni’ che richiedono un minimo di sforzo mentale e molta lavoro ‘di routine’, da non confondere affatto con un incarico di responsabilità dal quale magari dipende il funzionamento di tutta l’azienda. La curva di attenzione e di interesse di un qualsiasi essere umano ha infatti sempre degli alti e bassi, per cui risulta praticamente impossibile fare più cose, ed allo stesso tempo farle bene e senza commettere errori, sono solo false leggende.